sabato 24 settembre 2011

birra analcolica



Blogger ospita anche un altro autorevole blog che parla di alimentazione e salute, oltre al mio:

OBAMA FOODORAMA

THE BLOG OF RECORD ABOUT WHITE HOUSE FOOD INITIATIVES, FROM POLICY TO PIE



Ovvero il blog del Presidente Usa Barak Obama. Prendo spunto da un suo post riguardo la White House Honey Ale, birra fatta in casa, per parlare di questa bevanda. Amo molto la birra e quando sono parecchio assetato ne ingurgito volentieri mezzo litro o una bottiglia da 66. Ma, a parte l'evidente gonfiore che provoca, il problema sta nella - seppur bassa - percentuale d'alcool contenuta. Però il mio medico sportivo preferito dice che, se non fosse appunto per l'alcool, sarebbe un ottimo integratore essendo fatta con malto d'orzo, granturco, lievito e luppolo. Soluzione? le birre analcoliche! Ma saranno altrettanto gustose? Cosa offre il mercato? Si trovano facilmente al bar e nei supermercati? Innanzitutto bisogna dire che in Italia per birra analcolica si intende birra che può anche contenere una piccola quantità di alcool, ma non deve essere superiore a 1,20%. La più note: Tourtel, Wuhrer, Dreher, Moretti Zero, Dolomiti, Coop. Cito anche la Drive Beer con 2,5% gradi e la San Miguel aromatizzata alla frutta (sempre meglio di quella di Obama, dolcificata con miele!). Fra i vantaggi delle analcoliche metterei sicuramente anche il fatto che apportano meno calorie: infatti 1 gr di alcool corrisponde a 7 kcal, quindi 3-4 gradi in meno (mediamente le normali birre bionde viaggiano attorno ai 4,5/4,6 gradi) significano 100-140 kcal in meno in mezzo litro. Mi riservo di provarne qualcuna per poi scriverne (vedi qui).

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