lunedì 26 dicembre 2011

economia dello sport


L'Italia è la patria delle città d'arte e da tutto il mondo arrivano per visitarla. Il turismo contribuisce non poco alla nostra economia. Uno studio dell'irpet
intitolato "Incidenza del turismo sull’economia regionale: stima del contributo effettivo ed esercizio di valutazione del potenziale" di Stefano Rosignoli che trovate in questo pdf studia il peso, la diffusione e la spesa turistica effettiva e potenziale nelle regioni. Una delle regioni che potrebbero incrementare il turismo è il Veneto. Ma, mentre le città d'arte sono adegatamente attrezzate per farlo, non tutte le altre località si sono organizzate.

C'è una zona che ha ben capito che un turismo basato sullo sport e sulle attività all'aria aperta può diventare una vera e propria industria economica: il comprensorio dolomitico. 
D'estate con il trekking e d'inverno con lo sci (vedi Dolomiti Superski) è sempre all'opera una fabbrica  ecosostenibile e rispettosa di questo patrimonio dell'umanità.
E per la piatta Pianura Padana? Le piste ciclabili sono la risposta. Prendiamo d'esempio la pista ciclabile del Danubio: [...] è la più bella e più frequentata pista dell'Europa, adatta a tutti: famiglie, bambini e adulti. Corre lungo tutto il Danubio: dalla sua sorgente in Germania, attraverso l'Austria, la Slovacchia, l'Ungheria, la Croazia, la Serbia, la Bulgaria e la Romania, fino alle foci del Danubio nel Mar Nero. Il tratto più amato e, per i suoi paesaggi, più bello è quello da Passau in Germania (sul confine austriaco) fino a Vienna in Austria, attraversando le regioni dell'Alta e della Bassa Austria. Ogni anno sono ca. 300.000 i ciclisti che percorrono questo tratto, di cui ca. 60.000-70.000 fanno questa parte della pista per intero (ca. 320 km). [...]
Provare per credere. E se volete farlo in tutta comodità   pensando solo a pedalare e a godervi il paesaggio consiglio Zeppelinsinonimo di vacanze in compagnia in bicicletta, a vela, trekking, etc.

Con una rete cicloturistica adeguata anche i paesini meno toccati dai grandi flussi turistici avrebbero un afflusso di visitatori maggiore. Oltretutto sarebbe un turismo di qualità, pulito ed attento, com'è generalmente quello su due ruote. L'ha capito anche un grande imprenditore, Nerio Alessandri, Presidente e fondatore di Technogym
e presidente di  Wellness Foundation, che ha un sogno: "far diventare la Romagna il maggiore distretto mondiale del Wellness".

Nel prossimo post vedremo invece lo stato delle piste ciclabili della mia città.




domenica 25 dicembre 2011

birra analcolica terza parte: moretti zero


Continuo i miei post sulla birra analcolica (il primo lo trovate qui e il secondo qui) perchè sto continuando a provarne di vari produttori. Premesso che non si trovano sempre nei supermercati ed è raro trovarne più di una marca per volta (mentre le birre tradizionali vengono esposte in dozzine di marchi differenti), una marca abbastanza diffusa è la Moretti, con la sua MORETTI ZERO. Risulta gradevole come gusto ma riserva una sorpresa: è l'unica fino ad ora che ho trovato addizionata con zucchero... Due le cose: o hanno ottenuto un prodotto finale con un gusto troppo amaro o forte ed hanno voluto modificarlo, oppure ha a che fare con la tecnica utilizzata per togliere l'alcool (che, come ho spiegato, è eliminato a birra fatta o mediante interruzione della fermentazione appena raggiunto il tasso desiderato). Qui l'alcool è minore di 0,05%. Forse però vale la prima teoria, visto che l'etichetta riporta i seguenti ingredienti:


e la voce "aroma" in effetti suona sospetta.
Detto questo io mi orienterò verso prodotti contenti gli ingredienti canonici: malto, granturco, lievito e luppolo. Penso che dopotutto la birra sia buona perchè semplice, inutile aggiungere altro, caso mai, se la pensate come me, vale la pena togliere (appunto: l'alcool).


A meno che non siate ancora dell'idea che più alcool riuscite a mandare giù e più siete tipi tosti.

E comunque ecco cosa ne pensano quelli di nonciclopedia.

Segue qui.

domenica 18 dicembre 2011

tagliando e revisione

L'organismo umano è una macchina perfetta. L'uomo però ci mette molto del suo per rovinare questa perfezione. E come per un'automobile o una moto, anche per il nostro fisico ogni tanto ci vuole un bel tagliando con revisione: un check-up. Chi fa attività fisica e ha un'alimentazione corretta può espletare questi obblighi con la visita annuale per "sana e robusta costituzione" (servirebbe anche allo Stato...) o per "idoneità agonistica" e donando il sangue.
Donando regolarmente (fino a 4 volte l'anno) compiamo sia un bel gesto di generosità nei confronti del prossimo, sia un regalo a noi, con una verifica periodica dei nostri esami del sangue. Perchè se è scontato capire che il nostro sangue donato è preziosissimo per chi ne ha bisogno in trasfusione, non è da tutti realizzare che è un nostro preciso dovere  civico cercare di mantenerci in salute: un dovere verso la società, noi stessi e la nostra famiglia.
E la visita annuale per l'attività sportiva serve anche a ribadire  e verificare ciò. E se siete agonisti e praticate più discipline, ricordate che potete chiedere al vostro medico sportivo di fiducia più certificati distinti, con una stessa visita, ognuno  che copra la disciplina che necessita di certificazione, altrimenti può capitare che, per un determinato evento, al momento del bisogno non sia in vostro possesso. E' questo il caso della Venice Marathon 2011, dove l'organizzatore ha chiesto espressamente (per altro come da regolamento FIDAL) certificato valido per atletica leggera, escludendo altre indicazioni quali maratona, corsa su strada, etc. etc.



Per chi desidera diventare donatore.

domenica 11 dicembre 2011

riding mountain bike just near Padua

A pochi km da Padova c'è il Parco Regionale dei Colli Euganei, un paradiso per gli amanti della Mountain Bike. Rinomata zona termale per rilassarsi nelle acque che sgorgano calde, dopo aver scorrazzato in lungo ed in largo su e giù per gli sterrati. Ad Abano Terme e Montecatini, ma anche tutto attorno ai colli trovate hotel, B&B, agriturismo e ristoranti di ottima qualità. Insomma il luogo ideale per passare un periodo perfetto di sport e relax.
E così ho fatto io: compagna alla SPA (Salus Per Aquam) e MTB nel bagagliaio sono garanzia di divertimento per il weekend.
Su:
o su:
trovate un sacco di bei percorsi da caricare sul gps,
ma non preoccupatevi, anche perdendosi non c'è pericolo perchè si finisce sempre per fare dei giri molto belli.
Il mio punto base di partenza era Galzigniano Terme
e partendo da dietro la chiesa ho attaccato la salita. Ho incontrato anche gruppomtb.it:
"Un gruppo di amici Padovani, Veneziani e Rodigini, ma non solo, che ha deciso d'andare, in un giorno infrasettimanale (solitamente il mercoledì), ogni quindici giorni, in mountain bike, osservando un programma di uscite più o meno stabilito che va da aprile ad ottobre".
Proseguendo per la mia strada
perso nel bosco
incerto sulla strada, a destra:
o a sinistra?:
Arrivo all'eremo Camaldolese, cinto da mura, in cima al monte Rua
e dopo la via crucis (in senso letterario, viste le stazioni, ma  anche per la pendenza)
mi ritrovo sull'uscio

e scopro che: ingresso solo a persone singole ed escluso alle donne - orari visita: giovedì, domenica 14,30-16,30.
faccio un piccolo ristoro e riparto per il mio giro, mentre si solleva le nebbia autunnale dai colli
per poi ritornare in hotel e infilarmi nella nebbiolina sollevata dalle acque termali
e l'indomani 16.a Marcia Città di Arquà Petrarca
perchè "La vita fugge e non s'arresta un'ora" e "Seguite i pochi, et non la volgar gente".







giovedì 8 dicembre 2011

Virgin London Triathlon: il fiume e la città


Una stupenda città con un fiume rovinato dall'uomo durante la rivoluzione industriale, quando i Docks (London Docklands) erano parte della zona portuale più grande al mondo (a quell'epoca). I tempi cambiano e Londra ha saputo rivalutarli in zona commerciale ed area residenziale.
E il Thames? su Wikipedia una bella pagina sul Tamigi. Potrebbe rivelarsi un buon viaggio visitare i luoghi attraversati dal fiume a partire da Kemble, passando per Oxford (sede della più antica università del mondo anglosassone), arrivando a Londra per poi giungere alla foce. Pare che il fiume non sia più inquinato come una volta, quando i Docks lavoravano a pieno regime: "Gli inglesi ritentano di introdurre i salmoni nel Tamigi". Un tempo era ridotto a fogna a cielo aperto, ora è tornato pulito. Oggi ospita delfini, foche e persino balene lungo il suo estuario: "Il Tamigi rinasce".
E la verifica che non è più un fiume tossico la potete fare di persona: hanno aperto i ballottaggi per un posto nella gara The Virgin Active London Triathlon 2012



il triathlon sponsorizzato dalla Virgin: you can swim in London Docklands, nuotate nel Tamigi, dall'1 dicembre al 31 gennaio. Londra è una delle città più bella del mondo (dopo Venezia si intende). E per chi è sopravvissuto alle acque della laguna, dell'idroscalo a Milano, del Sile a Treviso (con quel che ci galleggiava) e in altre acque fetide, gelide e minacciose, può sopravvivere anche alle limacciose acque del Thames river.


sabato 26 novembre 2011

carica di carboidrati


Ovvero "l'importanza di mangiare crostata". Chi pratica sport di resistenza sa che durante il periodo che precede una gara bisogna aumentare l'assunzione di carboidrati. Sono proprio quelli che daranno la benzina per affrontare la competizione al massimo, senza patire un calo delle prestazioni durante l'evento. Personalmente sono abituato a non stravolgere le mie abitudini alimentari nella settimana  prima di una corsa importante. A partire dal lunedì aumento la quantità di riso, pasta e pane che assumo e, quando mancano un paio  di giorni alla data, raddoppio i carboidrati prendendoli sia a pranzo che a cena, magari alternando la pasta al riso, per non ingolfarmi. Una cosa però ho imparato: il giorno prima, a colazione e dopo pranzo, (e magari anche a merenda se ne ho voglia), mangio delle belle fette di gustosa crostata; meglio se fatta in casa come quella della foto qui sopra: marmellata di fichi + noci, oppure quella qui sotto, comprata a metro da un bravo fornaio. Perchè tutto ciò? Perchè è necessario che il corpo, per far andare bene i muscoli, abbia immagazzinato nel fegato tanti zuccheri. Se però l'evento è di medio-lunga durata lo stoccaggio deve essere al massimo. Il fegato ne tiene fino ad un certo punto (ed è quello che viene utilizzato per primo), poi si passa ad utilizzare quello in giacenza direttamente nei muscoli. Se non ne troviamo abbastanza lì, arriva una bella crisi (per esempio il classico muro in maratona al 30/35.simo chilometro). Se siamo ben allenati e ben carichi di energie continuiamo quindi a viaggiare senza avere un brusco e vistoso calo. Negli eventi invece di lunga-lunghissima durata bisogna iniziare a considerare la necessità di introdurre nutrimento durante la gara, ma questo è un'altro paio di maniche. In un successivo post vedremo cosa  conviene mangiare il giorno stesso della competizione.


sabato 19 novembre 2011

creme spalmabili terza parte


Il tribunale di Francoforte impone alla Ferrero di cambiare etichetta alla nota crema, vedi articolo su Repubblica.it, perchè pare che evidenzi più il contenuto di vitamine e sali (!) che zuccheri e grassi. Certo lo capiscono anche i muri che non è l'alimento più dietetico al mondo. E' vero però che risulta incredibile come Nutella(R) sia un prodotto di massa mai messo in discussione da nessuno, anzi, se eccepisci sugli ingredienti o il consumo nazionale ed estero di questo marchio globale, vieni addirittura schernito. Nemmeno il tricolore è così onorato... e gli italiani, che sono sempre in disaccordo su tutto, sulla Ferrero sono più uniti che sulla fede cattolica. Ad ogni modo ai Ferrero-scettici consiglio di guardare anche ad altri prodotti alternativi, p.e. la Nocciolata Rigoni: è una crema spalmabile di cacao e nocciole da agricoltura biologica, gustosa e sana.
Qui il sito della Rigoni di Asiago.

domenica 13 novembre 2011

riding mountain bike in the heart of Venice (part 1)


Una bella seduta in Mountain Bike ad un tiro di schioppo dal centro di Venezia? Se vi accontentate di correre in piano (salite e discese non ce ne sono) si può fare...
naturalmente non in estate, ci sono i bagnanti.

La laguna di Venezia è delimitata da due isole lunghe e strette: Lido e Pellestrina, ancora non del tutto coperte da asfalto.

Scendete sui Murazzi (ovvero le protezioni a difesa del mare) circa a metà dell'isola del Lido e andate in direzione Malamocco, antico borgo. Cercate le interruzioni nel cemento che vi consentono di scendere al mare, potete correre fra i macigni e la barriera godendovi la vista del mare e le dighe che lo tagliano perpendicolarmente (1) 

alla vostra destra corre la barriera in cemento, oltre la quale c'è il corridoio ciclabile e pedonale (2)


il fondo è fatto di pietra, coperta da conchiglie e detriti portati dalle mareggiate (anche immondizia purtoppo) (3)


attenti anche ai grossi rami che le onde hanno accatastato, a volte veri e propri alberi interi, ed incontrerete anche parecchie capanne pittoresche, costruite per proteggersi dal sole durante l'estate, fatte appunto col materiale raccolto. Alcune raffinate (4)


altre più rustiche (5)


finiti i Murazzi passate sul larghissimo bagnasciuga degli Alberoni, dove nelle giornate ventose troverete spesso numerosi kite surfers  (6) 


correte verso la diga che delimita il canale dei petroli, dove le navi entrano per andare al polo chimico di Marghera (quelle turistiche transitano nell'altro passaggio fra Cavallino e San Nicolò), sullo sfondo vedrete le gru che lavorano nel cantiere del Mose (la grande opera per la salvaguardia di Venezia contro l'acqua alta) (7)


alla vostra destra le dune di sabbia (8)


giunti alla diga, vedrete le caratteristiche baracche per la pesca (9)


percorretela tutta, stando attenti agli schizzi delle ondate nelle giornate di forte vento, e arriverete al faro (10)


Girate attorno e tornate alla base della diga. Ancora un pò più avanti, superato il cantiere, c'è l'ingresso della pineta (11)


Qui potete sbizzarrirvi: io generalmente percorro due giri: uno in senso orario ed uno in senso antiorario, tagliandola in due fra un giro e l'altro. A volte faccio pure un giro di corsa a piedi.
Se siete fortunati (ma soprattuto silenziosi) è possibile incrociare una lepre o un fagiano. nota polemica quando incontro la forestale che ci "lavora", fra una boccata di sigaretta e l'altra, mi fa presente che la pineta non è transitabile in bici. Io, utente molto rispettoso di questo paradiso, lo trovo decisamente assurdo, ma rispetto la legge e me ne vado fine nota polemica. La pineta è recintata e transennata. Il lato destro, quello del mare, corre sotto le dune (12)


il tracciato è largo ed ondulato, il lato sinistro invece, in single track, costeggia il famoso campo da golf 18 buche degli Alberoni. Se sentite dei botti forti non spaventatevi, sono il golfisti che tirano mazzate alle palle (13)


Usciti dalla pineta proseguite dritti tagliando davanti ai bagni, uscirete per dietro, dove iniziano gli Alberoni (14)


da lì vi portate sull'altro versante dell'isola, dove pedalerete a 40 cm dall'acqua della laguna di Venezia (occhio a non distrarvi e finirci dentro) per tornare verso Malamocco (15)


Spettacolo unico, barche a motore e a vela che transitano da Venezia a Pellestrina verso Chioggia. Qui trovate anche un bel agriturismo (le Garzette). Puntate davanti a voi, vedrete sullo sfondo il campanile di San Marco e immediatamente di fronte l'isola di Poveglia (16)


in poco tempo sarete a Malamocco, da poco tirato a nuovo come un gioiellino, passate per dietro (17)


per poi entrare al centro (18)


se volete fare una sosta in trattoria andate "da Scarso", non vale il motto nomen omen. Dietro Malamocco c'è un ponticello su un canale (19) che vi riporta sulla parte alta dei Murazzi per condurvi rapidi al punto di partenza.


Totale del giro circa 20km, impegnativo solo quando è pesante la sabbia nel tratto sul mare. Giro da provare e riprovare.

In mappa:


Buon allenamento. seconda parte qui