lunedì 24 dicembre 2012

spalma la palma

frutti della palma da olio

Chi ha paura dei grassi trans? non mi riferisco a paciosi obesi transgender, ma ai nocivi acidi grassi trans, che si formano nel processo industriale di idrogenazione. Processo necessario per ottenere olii a basso costo più solidi e lavorabili a temperatura ambiente.
In america li temono tanto da indicarne chiaramente la quantità contenuta nei cibi sull'etichetta. Fin dal 2006. In Danimarca sono vietati.

In Europa non avviene, ma in Francia stanno iniziando a preoccuparsi, tanto da provare ad introdurre la "tassa Nutella": ovvero quadruplicare le accise sull'olio di palma di cui è ricca la nota crema. Ma siccome in francesi sono gran divoratori della suddetta, la legge al momento non passa: 75.000 tonnellate è la quantità ingurgitata ogni anno, 26% del consumo mondiale.  Gli italiani si assestano invece sulle 50.000 tonnellate.

pure sull'albero di Natale...

Ma non è solo per motivi salutisti che qualcuno vuole correre ai ripari, è anche per motivi ambientali: le piantagioni di palma incoraggiano la deforestazione.

Può essere sia vero, anche se in Malaysia non sono certo d'accordo: a loro dire riducono la povertà.

Però non si smorza la polemica sull'olio di palma: è certamente vero che è il più economico e meno salubre fra tutti i condimenti, visto l'alto tasso di grassi saturi (i mercanti britannici lo vendevano come lubrificante per le macchine, durante la rivoluzione industriale!).
Il problema nasce però quando viene raffinato: l'olio da rossastro diviene bianco e perde beta-carotene e vitamine di cui è ricco.


Ma il problema più grosso sta nell'utilizzo smodato che ne fa l'industria alimentare: sfido chiunque a trovare sul chilometrico scaffale biscotti dell'ipermercato un dolce o un biscotto al burro. Ce n'è al massimo uno o due. Tutti all'olio di palma e purtroppo molti anche con i famigerati trans.
Costano un euro a tonnellata, ce ne sono di tantissime marche, mentre quelle di qualità (vedi qui sotto) costano un pò di più. Ma se leggete l'etichetta potete capire facilmente perchè sono meglio questi.





vedi anche: 

creme spalmabili quarta parte

mercoledì 12 dicembre 2012

bici: motivazione invernale

volantino - clicca per ingrandire
GRAN FONDO MTB LIDO DI VENEZIA


DOMENICA 20 GENNAIO 2013
L’evento si svolgerà con qualsiasi condizione meteo (preferibilmente neve)

I edizione non-competitiva non-autorizzata
(ecologica e pacifista *)

- percorso: 97% fuori strada, non segnalato, ogni partecipante deve scaricare il road-book da (vedi sotto, ora disponibile) e seguirlo alla lettera. Lunghezza tot. 38,5 km
- classifica: chi non rispetta il percorso viene retrocesso di una posizione. Fa fede la coscienza e il contakm/gps
- premi: all’ultimo arrivato bottiglia e panettone salvati dalle feste
- regolamento: chi non lo segue e comunque non segue alcune semplici regole comportamentali (vedi *), ad es. come lasciare il passo alla gente “comune” e al traffico (fino anche a fermarsi in caso di necessità) correrà la seconda edizione con bici da passeggio, con cestino per le spese davanti e dietro
- ritrovo 10.00 via simone occhi, partenza 10.30

prova percorso prevista per domenica 23 dicembre.

previsione marea (da normale a bassa):


mappa interattiva:


http://www.walkjogrun.net/routes/current_route.cfm?rid=EDF9C52F-0274-B043-FDF97D70D26AC4BF&success=1

il road-book:

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prima parte

- (km 0) partenza verso il mare, si sale e si gira a sx per imboccare la prima apertura: si corre quindi sulla parte bassa  del murazzo, direzione alberoni, il mare sta a sx
- alla fine del murazzo (km 3) si percorre tutto il bagnasciuga fino alla base della diga (km 6)
- si sale sulla diga (foto 1) e si punta al faro (km 7)
- si gira attorno al faro (senso antiorario) e si torna alla base, si costeggia il cantiere del Mose (palizzata) e si arriva al primo ingresso della pineta (km 8), si smonta e si entra  girando a dx (foto 2)
- si percorre in senso antiorario uno zero barrato dentro la pineta, ovvero si gira a dx al primo cartello "dune-mare" (figura 3) e si tiene le dune a dx (km 9)
- si passa dietro la capanna in ferro e si arriva all'altro ingresso, lo si lascia alle spalle e si torna sù
- al primo cartello faunistico a dx (foto 4) si gira sul single track che costeggia la recinzione del golf club (km 9)
- si sbuca vicino all'ingresso lato diga e si completa quindi lo zero. ora si barra lo zero percorrendo la strada centrale principale, più larga
- si arriva all'ingresso lato "bagni alberoni", si esce smontando e si va dritti attraversando la strada (fare quindi attenzione)
- si procede dritti  (km 11): occhio che le nuove palizzate portano verso fuori, portarsi a sx che è praticabile (foto 5) verso la torre cilindrica che va lasciata alla propria sx per percorrere dritti la breve strada asfaltata che porta alla laguna (foto 6)
- al termine della quale gireremo a dx (foto 7) per un breve tratto, poi si deve attraversare (attenzione al traffico auto) e correre sulla riva fra la laguna a sx e i pini a dx
- contare le fermate del bus! alla IV fermata dopo lo slargo (sterrato) si lascia la riva per ritornare sopra i murazzi (foto 8); è facile mancarla, è una stradina ben stretta che sta al km 13
- si corre stavolta sopra i murazzi col mare a dx, e ci sono tre discese verso sx: la prima vicino al cimitero di malamocco (foto 9), attenzione alle auto, costeggiando il canale e rientrando utilizzando il ponte pedonale (km 15)
- una volta risaliti dopo 400m si scende in via Parri, si procede perpendicolari al mare verso la strada principale, alla rotondina si gira a dx (sul marciapiede, se sgombro) e poi subito alla prima a dx vero il (rosso) liceo severi. si attraversa il parcheggio e si punta verso il mare 
- percorriamo (km 17) il manto erboso sotto i murazzi che ci porta alla partenza che stavolta superiamo
- risaliamo -bici in spalla- sui murazzi utilizzando la scala dopo il forte

fine prima parte

- percorriamo tutti i murazzi fino in fondo
- arrivati alla fine del cemento (km 19) scendere sul bagnasciuga, se la marea è bassa e l'acqua non tocca la rete che divide la spiaggia libera, altrimenti procedere diritti ed entrare nella spiaggia alla prima cancellata aperta (generalmente Garbisa o Sporting Excelsior)
- sempre dritti fino alla base della diga (km 24)

- si sale sulla diga e si punta al faro
- si gira attorno al faro (senso antiorario) e si torna alla base (km 29), si costeggia il cantiere del Mose
- raggiungiamo lo sterrato principale e passando vicino ai bunkers torniamo indietro
- si supera la palizzata che delimita l'area, la rotonda si lascia indietro alla nostra sx e si percorre un pò di asfalto costeggiando la pineta
- alla prima apertura si entra in pineta (km 30) e la si percorre tutta
- una volta usciti si ritorna sui propri passi utilizzando lo stradone asfaltato (km 31): ripuntiamo quindi al faro da dove eravamo appena giunti
- verso la rotonda, che teniamo ancora a sx, ma procediamo diritti passando vicini all'entrata del ristorante Pachuka che abbiamo a dx
- saliamo sù per prendere il sentiero in legno: la prima svolta a dx ci porta nuovamente sul bagnasciuga che percorreremo tutto (km 32) fino -nuovamente- all'inizio dei murazzi (km 37)
- da lì dritti fino alla rampa da cui siamo partiti (km 0) 


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foto (cliccare dentro per ingrandire):

foto 1
foto 2
foto 3
foto 4
foto 5
foto 6
foto 7
foto 8
foto 9


vedi post precedente corsa: motivazione invernale

domenica 9 dicembre 2012

corsa: motivazione invernale


Una giornata di lavoro faticosa, pioggia e neve fuori e una batteria di programmi di cucina alla tv (la prova del cuoco, cotto e mangiato, masterchef e cento altri) non aiutano di certo.
Ma se molliamo per tutto l'inverno poi quando arriva la primavera si deve ripartire, se non da zero, da tre.
Servono quindi dei "trucchi" per impedire che ci si rilassi troppo e si diventi corpo unico col divano, fermo restando che l'allenamento non deve essere intenso come in stagione piena (è quindi un mantenimento).

L'ideale - per chi può - è tagliare le uscite di corsa con delle belle sedute in piscina: ci si va sempre volentieri, soprattutto quando fuori infuria il temporale.

Un'altra mossa intelligente è correre in compagnia: il tempo passa prima, soprattutto se si adotta il passo del più lento. E coprendosi di più si possono allungare senza grossa fatica le percorrenze.

Una buona strategia è iscriversi anzitempo a qualche gara podistica, da soli o  in team, da affrontare assolutamente senza l'assillo del cronometro e solo per godersi la festa, scaglionando quindi appuntamenti ed obbiettivi.
La Santa Klaus Running a Belluno è un'ottimo esempio, ma se ne stanno diffondendo di analoghe un pò ovunque


o meglio ancora una bella marcia, con fondo mosso, sui colli (p.e. ad Arcuà Petrarca).

Scordatevi la ricerca del "personale", ponetevi degli obbiettivi non facilissimi ma nemmeno troppo impegnativi, obbiettivi che devono essere stimolanti! Quindi vanno cercate gare diverse ma soprattutto divertenti. Niente interminabili rettilinei asfaltati in zona industriale. Proponete degli eventi sociali al presidente del vostro gruppo podistico, il quale sarà ben lieto di accontentarvi per andare poi tutti insieme a fare una bella bevuta e/o mangiata.

E se proprio non vi va o non avete il tempo per partecipare alle gare, come nella stagione buona, rimane sempre il  buon vecchio fartlek: tratti veloci ritmo gara alternati a tratti fondo lento. Guai però a trasformarli in ripetute, andate a farli lungo la spiaggia o sulle colline. Cuore e occhi ringrazieranno.