lunedì 10 settembre 2012

interruzione volontaria di senescenza

Vittorio Colò
Lo Stato Italiano consente l'interruzione prematura di una gravidanza ma non prevede l'interruzione della propria vita, la morte volontaria. Mentre lo Stato Vaticano condanna entrambi.

Ma uomini come Vittorio Colò e Mario Monicelli vanno rispettati per la loro scelta e ricordati per i loro esempi ed insegnamenti.

Vittorio Colò vincitore a 85 anni di 7 medaglie d'oro ai Campionati del Mondo Master di atletica leggera in Sud Africa e detentore di 25 record italiani e mondiali nella categoria M95. Ha deciso di togliersi la vita in chiesa a quasi 101 anni.

Mario Monicelli
Mario Monicelli - maestro indiscusso, citerei su tutti Amici miei - si è tolto la vita in ospedale a Roma a 95 anni.
Raccontava della morte del padre: «Ho capito il suo gesto. [...] sentiva di non avere più niente da fare qua. La vita non è sempre degna di essere vissuta; se smette di essere vera e dignitosa non ne vale la pena. [...]».

E dignità è il concetto più forte, che deve far riflettere tutti, come cita l'Art. 3 della Costituzione Italiana:

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese. 

Il più importante insegnamento di un grande atleta e di un grande regista: due italiani coraggiosi.

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