mercoledì 26 settembre 2012

ecoveicoli a propulsione umana

E' molto difficile migliorare uno strumento così semplice ed efficace come la bicicletta: la sua lunga storia e le competizioni l'hanno portata ad un livello di efficienza veramente eccellente. Ma la bici oggi sta entrando in una seconda giovinezza, spinta dalla nausea dei suoi utilizzatori verso il traffico, dal senso di libertà che regala, dal desiderio di città più respirabili e meno "monossidate".

E la necessità di uno stile di vita salubre e modo d'essere sostenibile spingono verso soluzioni ardite fino ad ora mai sperimentate, come le bici a bassissimo costo realizzate in cartone riciclato, possibilmente raccolto dai cartoneros argentini:

realizzata da Phil Bridge
magari in versione verniciata, in modo tale che non si gonfi e si rammollisca con la pioggia:
realizzata da Izhar Gafni 

Un produttore di nicchia può arrivare a proporre elegantissime (e costose) bici in legno, la Renovo:


modello da triathlon
modello da MTB
Qui magari può sorgere qualche - legittima - perplessità sulla pretesa di "oggetto ecosostenibile". Sicuramente sono riciclabili (nella stufa o nel camino). Oppure sull'effettiva efficacia meccanica del telaio (rigidità, elasticità, robustezza, torsione, etc.) rispetto ai materiali canonici come l'acciaio, l'alluminio e il carbonio. Ma in quanto a charme nulla da dire, l'effetto è assicurato, con linee che oserei definire sexy, raffinate come quelle di strumenti musicali o scafi di barche. Pezzi che non sfigurano esposti nel salotto di casa.

Se invece cerchiamo qualcosa di ancor più esotico troviamo addirittura il bamboo, lavorato in maniera artigianale,

telaio artigianale in canne
che per le ben note caratteristiche di leggerezza, elasticità e robustezza possedute potrebbe prendere piede anche nella produzione industriale

telaio industriale in fibre

Ma forse la soluzione ideale per unire prezzo basso ed ecologia l'ha trovata un'azienda brasilana: la Muzzi Cycles 


che ha - fino ad oggi - riciclato 15.840.600 bottiglie di plastica trasformandole in 132.000 biciclette


Comunque, fino a che ci saranno appassionati artigiani, a prima vista commercianti e meccanici, in realtà venditori di sogni e distributori di benessere, come ad esempio i Fratelli Scavezzon dalle nostre parti, la bici continuerà a cambiare ed evolversi. Ed i suoi estimatori con essa.

E se il futuro fosse "ibrido", come per l'automobile?

1 commento:

  1. Ahahahah. Meravigliose! Comunque, tanto per continuare a parlare di ecologia e di "vivere sostenibile" invito i romani ad andare subito a firmare i referendum RomaSìMuove. Nel sito trovate tutte le informazioni. E' importantissimo, aiutiamoci attraverso i referendum!

    RispondiElimina