martedì 1 maggio 2012

obiezione di coscienza sullo stile di vita


In Italia l'obiezione di coscienza (ovvero i rifiuto di compiere il proprio dovere, qualora ciò fosse contrario ai propri principi morali o religiosi) per la categoria dei medici è consentita per l'interruzione di gravidanza (aborto) o per la sperimentazione su animali. Proviamo però ad immaginare che succederebbe se un paziente si recasse dal medico e quest'ultimo si rifiutasse di curarlo (o quanto meno desse la precedenza ad un altro).
E' quanto hanno fatto in UK dove, su un sito che riunisce in network un cospicuo numero di medici, è partito un sondaggio che chiedeva ai professionisti se ritenessero lecito rifiutarsi di prestare le loro cure - non urgenti - a pazienti obesi e/o fumatori. Non solo per motivi etici, ma anche socio-economici. I numeri non sono da campione statistico accurato, ma comunque danno l'idea di come la pensino a riguardo, da quelle parti: più della metà ha risposto di sì.
Dovete vivere in un certo modo, questo è quello che ci suggeriscono i pragmatici inglesi. Scelte anni luce distanti dal buonismo italiano (liberi di fare tutto quello che ci pare).
D'altra parte lì in GB le piscine sono gratuite o quasi, qui da noi le piscine comunali hanno costi simili a quelle private. Non passa neanche lontanamente l'equazione "più sportivi in piscina oggi - equivale a - meno ricoveri in ospedale domani".
Come ho già scritto nel mio precedente post diritto alla salute sempre, non è così automatico accampare diritti.


E se il patron di Amica Chips Alfredo Moratti minaccia "troppe tasse, me ne vado dall'Italia" (perchè in caso di fat tax ipotizza un esborso di 75.000,00€ al giorno), può sempre trasferire l'attività in Est Europa col suo testimonial Rocco Siffredi (ne sa qualcosa), stando attento poi però a non incappare nuovamente in problemi di tasse (vedi appunto Siffredi) e tassa anti-obesità (vedi Ungheria).

Nessun commento:

Posta un commento