Ovvero "l'importanza di mangiare crostata". Chi pratica sport di resistenza sa che durante il periodo che precede una gara bisogna aumentare l'assunzione di carboidrati. Sono proprio quelli che daranno la benzina per affrontare la competizione al massimo, senza patire un calo delle prestazioni durante l'evento. Personalmente sono abituato a non stravolgere le mie abitudini alimentari nella settimana prima di una corsa importante. A partire dal lunedì aumento la quantità di riso, pasta e pane che assumo e, quando mancano un paio di giorni alla data, raddoppio i carboidrati prendendoli sia a pranzo che a cena, magari alternando la pasta al riso, per non ingolfarmi. Una cosa però ho imparato: il giorno prima, a colazione e dopo pranzo, (e magari anche a merenda se ne ho voglia), mangio delle belle fette di gustosa crostata; meglio se fatta in casa come quella della foto qui sopra: marmellata di fichi + noci, oppure quella qui sotto, comprata a metro da un bravo fornaio. Perchè tutto ciò? Perchè è necessario che il corpo, per far andare bene i muscoli, abbia immagazzinato nel fegato tanti zuccheri. Se però l'evento è di medio-lunga durata lo stoccaggio deve essere al massimo. Il fegato ne tiene fino ad un certo punto (ed è quello che viene utilizzato per primo), poi si passa ad utilizzare quello in giacenza direttamente nei muscoli. Se non ne troviamo abbastanza lì, arriva una bella crisi (per esempio il classico muro in maratona al 30/35.simo chilometro). Se siamo ben allenati e ben carichi di energie continuiamo quindi a viaggiare senza avere un brusco e vistoso calo. Negli eventi invece di lunga-lunghissima durata bisogna iniziare a considerare la necessità di introdurre nutrimento durante la gara, ma questo è un'altro paio di maniche. In un successivo post vedremo cosa conviene mangiare il giorno stesso della competizione.
sabato 26 novembre 2011
sabato 19 novembre 2011
creme spalmabili terza parte
Il tribunale di Francoforte impone alla Ferrero di cambiare etichetta alla nota crema, vedi articolo su Repubblica.it, perchè pare che evidenzi più il contenuto di vitamine e sali (!) che zuccheri e grassi. Certo lo capiscono anche i muri che non è l'alimento più dietetico al mondo. E' vero però che risulta incredibile come Nutella(R) sia un prodotto di massa mai messo in discussione da nessuno, anzi, se eccepisci sugli ingredienti o il consumo nazionale ed estero di questo marchio globale, vieni addirittura schernito. Nemmeno il tricolore è così onorato... e gli italiani, che sono sempre in disaccordo su tutto, sulla Ferrero sono più uniti che sulla fede cattolica. Ad ogni modo ai Ferrero-scettici consiglio di guardare anche ad altri prodotti alternativi, p.e. la Nocciolata Rigoni: è una crema spalmabile di cacao e nocciole da agricoltura biologica, gustosa e sana.
Qui il sito della Rigoni di Asiago.
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domenica 13 novembre 2011
riding mountain bike in the heart of Venice (part 1)
Una bella seduta in Mountain Bike ad un tiro di schioppo dal centro di Venezia? Se vi accontentate di correre in piano (salite e discese non ce ne sono) si può fare...
naturalmente non in estate, ci sono i bagnanti.
La laguna di Venezia è delimitata da due isole lunghe e strette: Lido e Pellestrina, ancora non del tutto coperte da asfalto.
Scendete sui Murazzi (ovvero le protezioni a difesa del mare) circa a metà dell'isola del Lido e andate in direzione Malamocco, antico borgo. Cercate le interruzioni nel cemento che vi consentono di scendere al mare, potete correre fra i macigni e la barriera godendovi la vista del mare e le dighe che lo tagliano perpendicolarmente (1)
alla vostra destra corre la barriera in cemento, oltre la quale c'è il corridoio ciclabile e pedonale (2)
il fondo è fatto di pietra, coperta da conchiglie e detriti portati dalle mareggiate (anche immondizia purtoppo) (3)
attenti anche ai grossi rami che le onde hanno accatastato, a volte veri e propri alberi interi, ed incontrerete anche parecchie capanne pittoresche, costruite per proteggersi dal sole durante l'estate, fatte appunto col materiale raccolto. Alcune raffinate (4)
altre più rustiche (5)
finiti i Murazzi passate sul larghissimo bagnasciuga degli Alberoni, dove nelle giornate ventose troverete spesso numerosi kite surfers (6)
correte verso la diga che delimita il canale dei petroli, dove le navi entrano per andare al polo chimico di Marghera (quelle turistiche transitano nell'altro passaggio fra Cavallino e San Nicolò), sullo sfondo vedrete le gru che lavorano nel cantiere del Mose (la grande opera per la salvaguardia di Venezia contro l'acqua alta) (7)
alla vostra destra le dune di sabbia (8)
giunti alla diga, vedrete le caratteristiche baracche per la pesca (9)
percorretela tutta, stando attenti agli schizzi delle ondate nelle giornate di forte vento, e arriverete al faro (10)
Girate attorno e tornate alla base della diga. Ancora un pò più avanti, superato il cantiere, c'è l'ingresso della pineta (11)
Qui potete sbizzarrirvi: io generalmente percorro due giri: uno in senso orario ed uno in senso antiorario, tagliandola in due fra un giro e l'altro. A volte faccio pure un giro di corsa a piedi.
Se siete fortunati (ma soprattuto silenziosi) è possibile incrociare una lepre o un fagiano. nota polemica quando incontro la forestale che ci "lavora", fra una boccata di sigaretta e l'altra, mi fa presente che la pineta non è transitabile in bici. Io, utente molto rispettoso di questo paradiso, lo trovo decisamente assurdo, ma rispetto la legge e me ne vado fine nota polemica. La pineta è recintata e transennata. Il lato destro, quello del mare, corre sotto le dune (12)
il tracciato è largo ed ondulato, il lato sinistro invece, in single track, costeggia il famoso campo da golf 18 buche degli Alberoni. Se sentite dei botti forti non spaventatevi, sono il golfisti che tirano mazzate alle palle (13)
Usciti dalla pineta proseguite dritti tagliando davanti ai bagni, uscirete per dietro, dove iniziano gli Alberoni (14)
da lì vi portate sull'altro versante dell'isola, dove pedalerete a 40 cm dall'acqua della laguna di Venezia (occhio a non distrarvi e finirci dentro) per tornare verso Malamocco (15)
Spettacolo unico, barche a motore e a vela che transitano da Venezia a Pellestrina verso Chioggia. Qui trovate anche un bel agriturismo (le Garzette). Puntate davanti a voi, vedrete sullo sfondo il campanile di San Marco e immediatamente di fronte l'isola di Poveglia (16)
in poco tempo sarete a Malamocco, da poco tirato a nuovo come un gioiellino, passate per dietro (17)
per poi entrare al centro (18)
se volete fare una sosta in trattoria andate "da Scarso", non vale il motto nomen omen. Dietro Malamocco c'è un ponticello su un canale (19) che vi riporta sulla parte alta dei Murazzi per condurvi rapidi al punto di partenza.
Totale del giro circa 20km, impegnativo solo quando è pesante la sabbia nel tratto sul mare. Giro da provare e riprovare.
In mappa:
Buon allenamento. seconda parte qui
sabato 5 novembre 2011
correlazione tra velocità, inquinamento ed incidenti
La tabella qui sopra è tratta da uno studio del Victoria Transport Policy Institute (Usa) e ci mostra rapidamente che in Svizzera camminano molto, in Olanda usano parecchio la bici (chi è stato ad Amsterdam già lo sa) e in Austria usano i mezzi pubblici.
Quest'altra, ancora più banalmente, fa vedere i costi degli spostamenti in auto (incidenti, parcheggi, ingorghi, inquinamento acustico e dell'aria, etc.) rispetto ai costi - praticamente inesistenti - degli spostamenti a piedi.
Sono notizie note a tutti ma è sempre bene evidenziarle nuovamente. Io però vorrei scrivere qualche riga per smontare una falsa credenza: ovvero che velocità ridotta in automobile sia sempre e comunque sinonimo di minor inquinamento e maggiore sicurezza.
Non ci sono studi accurati ma pare che qualcosa sia stato fatto in Olanda, prendendo sotto esame le città di Amsterdam, L’Aja, Rotterdam, Voorburg e Utrecht.
scrive Speed does not pollute, dove spiega che il ministro delle infrastrutture Melanie Schultz van Haegen vuole alzare il limite di velocità dove possibile. Il punto è che la resa ottimale di un veicolo si ha ad una determinata velocità e per un periodo d'uso ridotto, limitato al tempo dello spostamento. Quindi velocità maggiore (il limite di 30 km/h andava bene quando le ruote erano di legno e senza la gomma) e permanenza in viaggio minore. Semafori, rotatorie, strettoie e quant'altro congestiona il traffico andrebbero se possibile evitati (come meglio spiegato su MotoCivismo.it). E la bassa velocità distrae.
Detto questo e tornando a quanto illustrato sopra, bisogna comunque disincentivare il trasporto su gomma (ciò è imperativo in ambito cittadino), incentivando tutte le altre forme, ad esempio il TAV - Treno ad alta velocità (riportando alla ragione i contrari).
altrimenti famo 'sta fine:
martedì 1 novembre 2011
integrazione del pil terza parte: in UK
Poco dopo aver postato il mio articolo sul bil appare su corriere.it questo articolo che dimostra che anche in Gran Bretagna (oltre che in USA) c'è chi pensa sia importante aggiornare e rivedere il pil:
Cameron e le domande sulla felicità
Il primo ministro britannico lancia il sondaggio online per misurare il benessere dei sudditi di Sua Maestà
Queste le domande che il primo ministro farà agli inglesi:
1 – siete soddisfatti della vostra vita?
2 – quanto soddisfatti siete di stare con vostro marito/moglie?
3 – che voto dareste alla vostra salute fisica e mentale?
4 – avete un lavoro e vi piace quello che fate?
5 – vivete in un quartiere buono e temete la criminalità?
6 – siete soddisfatti del vostro stipendio?
7 – che grado di istruzione avete?
8 – avete fiducia nei politici e nelle amministrazioni locali?
Penso però sia arduo calcolare il grado di felicità individuale (ovvero fil, vedi il caso del Bhutan), piuttosto che, come nel bil, il grado di servizi che la città e lo stato mettono a disposizione per raggiungere (o provare a raggiungere) il benessere fisico e mentale. Dati troppo soggettivi da raccogliere ed elaborare.
integrazione del pil seconda parte: il bil
emissioni di CO2, siamo arrivati al top? ora bisogna iniziare a calare... |
Riprendo il mio post precedente (eccolo qui) per provare a verificare l'effettiva adottabilità del bil e cercare di valutare eventuali risvolti e/o implicazioni sul suo uso. Il bil riguarda servizi e strutture per migliorare la salute delle persone. Come misurarlo nel mio quartiere e nella mia città? O in Italia e nel mondo? Vado a vedere quali sono le opere realizzate negli ultimi anni nella mia zona, cerco un metodo efficiente per misurare il loro effettivo utilizzo (in Italia in passato sono state realizzate molte "cattedrali nel deserto", opere pubbliche mai completate o utilizzate e poi abbandonate) e vado a verificare il progetti sulla carta o già in cantiere per il futuro. Vediamo con esempi, per quartieri: Lido a) piscina pubblica si b) remiera pubblica si c) scuola calcio privata si d) palestra privata con foresteria si e) piste ciclabili no etc. Mestre a) parco pubblico si b) zona ztl si c) zona pedonale si d) piste ciclabili si etc. e così via. Bisogna quindi individuare il settore (pubblico/privato/misto), dividere per tipologia (sportivo/ricreativo/trasporto) ed età (bimbi/adulti/anziani). Una volta individuati e standardizzati questi dati bisogna ottenere una sintesi che rappresenti il bil e procedere a calcolare la sua variazione. Le piscine e le palestre dovrebbero comunicare regolarmente il numero di utenti (i privati e le a.s.d. incentivati col 5xmille), per le piste ciclabili rilevare i km, così come i tram per n. di abitanti, comunicati il numero di veicoli elettrici privati e pubblici e così via.
Cosa otterremmo in concreto dalla creazione di un numero che sintetizza tutto ciò? Potremmo ottenere una semplificazione che ci aiuti a far tendere tutta la società verso una direzione auspicabile, proprio come il PIL, dato sintetico che aiuta economisti e governo alla verifica della ricchezza finanziaria del paese. Ci sono nazioni che sono già arrivate a queste considerazioni e si stanno muovendo in questa direzione: hanno capito che conviene educare la popolazione ad una vita sana piuttosto che curarla per problemi cardiaci, circolatori, legati al consumo di alcool etc.. Vedi per esempio questo articolo tratto da Quotidiano.net: "Nuoto gratis per tutti in Gran Bretagna entro il 2012 - 06/06/08. Oggi il governo svelerà un piano da 130 milioni di sterline per rendere più sani e competitivi gli inglesi. In tal modo si spera anche di innalzare il livello agonostico della Nazione. Per raggiungere l'obiettivo si partirà proprio dalle 1600 piscine pubbliche che saranno rese gratuite prima per gli ultra-sessantenni e under-16 e nel 2012 per tutti. "La Gran Bretagna deve diventare più competitiva in qualsiasi evento sportivo del mondo", ha detto il premier Gordon Brown. E per questo "bisogna iniziare da una rivoluzione nella nostra cultura dello sport"."
Il bil aiuterebbe il cittadino nel giudicare (e votare) chi amministra la città, la sua regione e il governo, uscendo dalle ormai vetuste ideologie sinistra-destra, ricchi-poveri... SEGUE QUI
Vedi MESTRE OGGI
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