lunedì 9 gennaio 2012

riding mountain bike in the heart of Venice (part 2)

Seconda parte del mio post (la prima parte si trova qui). Il luogo: laguna di Venezia, circa 2 km in linea d'aria dal centro storico (Piazza San Marco), isola del Lido.
Un'altra bella seduta in Mountain Bike (invernale s'intende), più semplice e meno impegnativa della precedente, ma non meno suggestiva. Attacchiamo sempre dai Murazzi a metà isola, ci sono vari punti comodi dove farlo (1)
e proseguendo in direzione San Nicolò, lasciandovi a destra il mare tagliato dalle dighe frangiflutti, correndo lungo il corridoio ciclabile (2)
incontrerete un locale tipico vista mare denominato per l'appunto "Ristorante ai Murazzi" (3)
arrivati in fondo siete ad una svolta (4)
dove dovrete verificare se c'è bassa marea: se è così potete scendere verso il mare (5)
e potrete agevolmente scavalcare la rete che divide le spiagge private dalla zona libera (6)
altrimenti continuate dritti: scenderete sulla spiaggia entrando dalla strada, non appena trovata una cancellata aperta, per esempio dietro alla spiaggia "Garbisa" o "Miramare" (7)
avanzando sul bagnasciuga troverete il rinomato Hotel Excelsior, dove risiedono i divi durante la Mostra del Cinema di Venezia (8)
notare le grandi dune artificiali: servono come protezione per le capanne (ovvero i tipici camerini fissi lidensi) dalle mareggiate. Di fronte all'albergo la rotonda sul mare (9)
da ammirare il classico stile liberty dell'hotel: (10)
dove il grande  regista Sergio Leone ha girato, nella splendida Sala Stucchi, una delle scene più suggestive del film "C'era una volta in America"
e il ristorante con la piscina (11)
seguito poco più avanti dal Palazzo del Cinema del Lido, sede ogni Settembre, da ormai 68 edizioni, della Mostra (sospesa solamente durante la guerra). Il palazzo ora è in restauro, qui lo vedete in uso: (foto tratta da wikipedia)
vicino c'è il Casinò di Venezia (sede del Lido). Ora, per vari motivi che potete leggere qui, più che una Grande Opera pubblica è una Grande Buca privata e la piccola pinetina che c'era prima è stata abbattuta per sempre (12)
ancora avanti incontrerete una altro dei grandi alberghi storici del Lido: l'Hotel Des Bains (13) che ha ospitato le riprese del celebre “Il paziente Inglese
come potete vedere attualmente in restauro. Procedendo troverete una strana struttura (14)
(panorama a 360 gradi qui) con camminatoi (15)
e cupole (16)
non spaventatevi e proseguite: vedrete (ancora per poco?) due strutture in lontananza. Il vecchio abbandonato piccolo teatro liberty Marinoni, (17)
poi occupato:
[OCCUPAZIONE TEATRO MARINONI – Comunicato Stampa
2 Settembre 2011
68° Mostra del Cinema
Siamo lavoratrici e lavoratori dello spettacolo e della cultura. Il 14 giugno abbiamo occupato il Teatro Valle di Roma, simbolo del drammatico stato dell’arte in Italia per salvarlo da un futuro incerto a rischio di privatizzazione. Non abbiamo sigle che ci rappresentino e attraverso forme dirette e orizzontali di autorganizzazione rivendichiamo i nostri diritti. Ci occupiamo di ciò che è nostro, riappropriandoci del nostro tempo e dei nostri spazi. Occupiamo il Teatro Marinoni, gioiello liberty della laguna veneziana, perchè è l’ennesimo spazio culturale abbandonato e al centro di una speculazione edilizia. VEDI TUTTO QUI]

e in questo video vedete gli interni
e l'Ospedale al Mare - monoblocco (18)
godetevi il paesaggio finchè è pubblico e il passaggio finchè è inverno, i surf sono accatastati (19)
e le capanne sono vuote (20)
la gente passeggia sulla battigia (21)
e le torrette dei bagnini sono inutilizzate. In fondo intravedete il Mose per la salvaguardia di Venezia, l'altro cantiere dal lato Lido e Cavallino (22)
salite sulla grande diga della bocca di porto da dove escono le navi da turismo che visitano Venezia (23)
e via a tutta verso il faro (24), con la diga di nuova costruzione (su Google Maps ancora non c'è) parallela all'isola e quindi perpendicolare a quella appena percorsa
giro del "paletto" e ritorno alla base della diga, si aggira il cantiere lasciandolo a destra (25)
e si punta dritti ai due bunker della guerra (26)
inizia il ritorno, a destra avrete l'aereoporto turistico Nicelli, e più avanti trovate la piccola pinetina che lo costeggia. Appena arrivati ad un ingresso si entra (27)
si attraversa (28)
e si esce dalla parte opposta (29)
sul lato sinistro del grande piazzale Ravà potrete rientrare sulle spiagge e ripercorrere la strada a ritroso o andando verso il lato opposto ritornare al punto di partenza, godendovi la splendida vista della laguna. 20km circa totali.

3 commenti:

  1. Prima cosa i murazzi nn sono un corridoio ciclabile ma una diga, in effetti vige la legge della capitaneria di porto e in realtà le biciclette nn sarebbero ammesse ma vengono tollerate , c'è una pista ciclabile sarebbe bello che la usassi. Seconda cosa , lasciamo perdere che passi sulla spiaggia in bicicletta e potresti farne a meno, ti ricordo che il pezzo di pineta è oasi protetta dal WWF e anche tutta la zona della diga del faro con tanto di cartelli che lo ricordano a voi vandali del pedale!!!In questo itinerario hai infranto parecchie leggi è ignorato che in certe zone nn ci si può passare, complimenti!!!

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    1. Signor Anonimo, il suo commento meriterebbe un post completo, mi limito ad una veloce riflessione.
      Secondo me non fa differenza se una persona percorre certe zone di corsa, in bici o a cavallo. La differenza la fa se le rispetta o meno.
      Ma chi ama rispetta! Posso dire per esperienza che chi usa regolarmente la bici (nella stragrande maggioranza dei casi) è un amante della natura.
      I cartelli di divieto di accesso alle biciclette io li ignoro sempre: sono insensati e frutto di una politica che - nel nostro bel paese - ha favorito la mobilità a motore. E' anche (un pò) colpa di quei cartelli e della filosofia che ci sta dietro se le "oasi protette" sono per l'appunto oasi, da difendere da tutto e da tutti con i denti (come cerca forse di fare lei), anzichè un patrimonio ed un bene diffuso, fruibile da chiunque.
      Anche dai - supposti - vandali del pedale...
      Saluti a Lei e buona spiaggia e buona pineta a tutti gli amanti del verde.

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  2. Vandali del pedale? Tutti i posti che lei ritiene sacri, sono molto più deturpati dai civili "pedoni" che si autodefiniscono gli unici autorizzati a frequentarli, che lasciano segni ovunque dei loro passaggi, gettando a destra e a manca ogni genere di rifiuti, fossero anche solo le cicche delle sigarette che stanno fumando. Il segno de passaggio di una bicicletta sulla spiaggia sparisce quasi immediatmente, i materiali abbandonato ci restano per anni.

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