giovedì 28 marzo 2013

riding mountain bike in Oman


Come sogna l'aldilà un amante del fuoristrada? Un paradiso di sterrati sconfinati. Solo che non serve aspettare di essere già morti per trovare un posto come questo. Se siete amanti delle ruote artigliate, che siano quattro o due, a motore o senza, quel paradiso è a portata di mano. Magari non proprio dietro l'angolo (6.000 km da Venezia a Muscat), ma comunque raggiungibile in vita.

Un paese grande come l'Italia ed in forte crescita economica, estremamente moderno, moderato, sicuro (parliamo sempre di paesi arabi). Il Sultanato sta sul mare nella punta della penisola arabica, confinante con Arabia Saudita e Yemen.


Durante la mia permanenza lì non ho potuto fare a meno di godermi una bella uscita in MTB assieme ad una valida guida  (un ragazzo olandese) esperta dei dintorni, alloggiavo nell'Hotel Al Husn nel resort Shangri-La (un'ottima catena)


Mi ha fornito di un ottimo mezzo bi-ammortizzato (con forcella anteriore a lunga escursione da down-hill)



mentre sul suo mezzo era montato un significativo disco posteriore con teschi e tibie incrociati


e sulla bici del suo compare faceva bella mostra di sè il numero gara di un famoso evento mtb omanita "4 giorni di corsa avventurosa ed impegnativa", come recita il sito, ovvero: la TransHajar MTB Race


questo il video:


Abbiamo visitato i dintorni su di un percorso a tratti impegnativo, ma se ne trovano a centinaia, per tutti i livelli di riders (visitate http://bikeoman.com/ per farvi un'idea delle infinite possibilità del territorio ed ammirare le belle foto)



ecco la città vista dalla cima:




questi i miei compagni:


qui a 2.000 metri slm invece ci sono arrivato in suv ;)


come d'altronde nel deserto sabbioso, anche se il giorno dopo la mia uscita ho saputo che c'era anche un rider con fat-bike... l'avrei voluto vedere a spasso nel mio campo tendato!


o nella pista per arrivarci:



In conclusione, un viaggio da fare per tutti gli amanti del genere. Ricordate solo di fare attenzione ai dromedari, non si spostano...


e di integrare zuccheri e sali, naturalmente con una bevanda fai-da-te in perfetto stile buono stato.


Un saluto ad Edoardo.

vedi anche:

sabato 16 marzo 2013

bici: cross country Far West


La primavera è giunta e non dovete più andare in cerca di motivazioni per inforcare la vostra MTB (vedi post bici: motivazione invernale e bici: motivazione invernale due). Dovete darci dentro, dato che la stagione piena è alle porte e si potrà passare dalle ruote "grasse" a quelle "smilze", la temperatura sarà ben presto più favorevole.


Sabato 30 Marzo abbiamo un'altra bella occasione per divertirci senza sostenere lunghe trasferte:

una cross country su percorso sterrato/single track zona Pachuka/Mose.


Ecco una breve descrizione del circuito:

Partenza dallo steccato alla fine dello stradone e che delimita la zona sterrata (direzione faro).
Si prosegue per lo sterrato e passato il 1° buker dopo c.a 50m si prende un single track un po' prima del secondo bunker.
Dopo un sentierino abbastanza tortuoso, ma divertente, si arriva all'inizio del cantiere del Mose e qui bisogna costeggiare il muraglione di pietre.
Prima dell'imbocco della strada sabbiosa che proseguirebbe per il faro bisogna prendere un single track a destra (di fianco alla recizione), la si costeggia fino ad arrivare ad una passerella ben delimitata da steccato in legno.
Terminata la passerella lignea si incrocia nuovamente lo sterrato principale, si deve seguire tutto a sinistra (con dei birilli a divisione, come fosse una riga di mezzeria).
Si prosegue quasi fino alla fine e 30m prima dello steccato da dove si è partiti si sale sulla sinistra e dopo un piccolo pezzo leggermente sabbioso ci si collega ad un'altra passerella che sbuca sul piazzale del Pachuca (molto divertente).
Qui si prosegue tutto a sinistra e si prende lo spazio erboso che costeggia lo stradone fino alla fine e attraversata la strada a livello del Bar da Mefisto (quello rosso) ci si addentra dentro la pineta scavalcado lo steccato.
Fatta tutta la pineta che è un biliardo si sbuca a circa 100 m dalla fine dello stradone
Altro scavalco di steccato e costeggiando l'erba si arriva da dove si è partiti.


"missile" Francesco ideatore e realizzatore. Cercheremo di zavorrargli la bici e studieremo qualche altro handicap per provare a stargli incollati alla ruota, anche se sarà tutto inutile.
Approfittate quindi dell'evento partecipando numerosi, ritrovo ore 9.30, divertimento assicurato. Confermate la presenza via email.


N.B. Non serve ricordare ai bikers, che come noto sono tutti convinti ecologisti, di non uscire dal percorso per non arrotare le specie protette:


martedì 12 marzo 2013

nuove scarpe leggere

eliofeet 1

Anno nuovo, buoni propositi, scarpe nuove.
In linea con uno stile di vita 2013 sobrio, attento ai consumi e al prezzo. Andiamo quindi alla ricerca di scarpe da corsa che corrano bene ma non costino troppo. Si deve trovare un giusto equilibrio nel sostenere i consumi ed evitare gli sprechi, visto che nel recente passato questa armonia non esisteva più; ma ora i tempi lo richiedono. E ce lo chiedono anche le nostre giunture: non vanno stressate troppo e quindi le scarpe vanno cambiate con regolarità.

eliofeet 2

Regolarmente, ma non come sostengono i commessi dei negozi sportivi - ovvero sostituzione ogni 400 km (impensabile per chi corre parecchio, vorrebbe dire 2/3 paia l'anno, un bel costo finale) - ma al momento giusto.
Oppure comunque ogni anno, a prescindere dalla strada fatta, analogamente alle ruote dell'auto che perdono tenuta ed elasticità anche se non hanno percorso chilometri. E' vero per le gomme che stanno alle intemperie, meno vero per le suole delle nostre scarpe che riposano tranquille nel ripostiglio di casa.


dart 1

Detto questo la soluzione sta quindi nei saldi e nel fine serie. Io mi sono abituato ad usare scarpe differenti: leggere tipo A2 per allenamenti e gare corte da 5/10 km e più "sostanziose" A3 per lunghi, mezza maratona e maratona.


dart 2

Le Kalenji nuovo modello sono state ulteriormente migliorate rispetto al modello precedente (vedi post: scarpe leggere): più avvolgenti per merito della nuova linguetta elasticizzata, sempre rapide da indossare in zona cambio per merito dello strap invece dei classici lacci. 

I nuovi colori:



Più consistenti ma comunque sempre molto economiche le Nike Dart 9. Non metterei le mani sul fuoco sulla durata della loro suola e tomaia. Usandole ho la sensazione che siano più adatte alle passeggiate che alla corsa (esteticamente sono gradevoli), sembrano scarpe adatte a vari sport. Ma se siete leggeri e non avete i piedi delicati vanno bene per correre medie distanze senza problemi. Non ci correrei una maratona, meglio indossare una scarpa più tecnica nella fattura e nei materiali (imho Asics, vedi post: scarpe ammortizzate).

vedi anche: