Rientrando a Venezia oggi, dopo le 14.00, ho incontrato sul Ponte Littorio alcuni corridori della 27.a edizione della Venice Marathon. Pessima giornata autunnale d'acqua alta, con forte bora e pioggia pesante. E' un periodo dell'anno dove si possono vedere weekend primaverili oppure come questo, è una questione di fortuna.
Loro erano alla quinta ora di gara e transitavano faticosamente attorno al 34.esimo km (a circa 8 km dall'arrivo), cercando di contrastare la forte bora e le sferzanti raffiche di pioggia.
Un grande sentimento di empatia prima, poi penso "ma chi glielo fa fare?!".
In realtà è giusto astenersi dal giudizio, infatti ognuno ha la sua propria motivazione e va rispettato sempre e comunque per questo.
La voglia di correre spiega questo e ben altri sforzi, chi guarda comodamente seduto dentro un abitacolo riscaldato, ascoltando musica, fatica a capirlo.
Basti pensare a fenomeni con Oscar Pistorius e al risultato che ha raggiunto correndo le olimpiadi con i normodotati
o a esseri umani normali ancor più gravemente penalizzati
(o un uragano? leggi nyc marathon stop).
La voglia di correre spiega questo e ben altri sforzi, chi guarda comodamente seduto dentro un abitacolo riscaldato, ascoltando musica, fatica a capirlo.
Basti pensare a fenomeni con Oscar Pistorius e al risultato che ha raggiunto correndo le olimpiadi con i normodotati
o a esseri umani normali ancor più gravemente penalizzati
come ad esempio Spencer West, totalmente senza arti inferiori, che è riuscito nell'impresa di scalare i Kilimangiaro, la montagna più alta del continente Africano, con il solo ausilio delle sue braccia
Qui potete vederlo all'opera nella sua impresa, compiuta per scopi benefici. E guardandolo capire perchè - potendolo fare - vien voglia di correre, anche nel bel mezzo di un temporale...
(o un uragano? leggi nyc marathon stop).